Si elegge un nuovo Pontefice, ma... Chi è veramente il Vicario di Cristo?

 

Il Signore Gesù affidò la cura universale delle anime alla protezione della Persona divina dello Spirito Santo. Al riguardo della terza Persona della Trinità (che doveva diventare il Suo sostituto), il Signore Gesù promise che: “Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio” (Giovanni 16:8). Lo Spirito Santo convince quanto al peccato quando fa prendere coscienza al peccatore della situazione di perdizione in cui si trova e del bisogno che ha di ricevere la giustizia di Cristo. E' Lui che riporta alla vita un'anima morta nel peccato. Di questo miracolo della grazia, la Scrittura ne parla in questi termini: “[prego affinché Iddio] illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate (...) qual è verso di noi, che crediamo, l'immensità della sua potenza. Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo” (Efesini 1:18-20). La maestà, grandezza ed indescrivibile potenza della funzione del Vicario di Cristo è tale da far sì che questa divina Persona incuta al credente rispetto, timore e soggezione. Che un qualsiasi essere umano possa pretendere di assumere la funzione di Vicario di Cristo appare, così, totalmente assurda e blasfema.

In questo periodo, mentre i cardinali cattolici-romani stanno eleggendo l'uomo che pretende prendere il posto di Cristo, l'attenzione del mondo è concentrata sui compiti che questi dovrà assolvere. Il Vaticano insegna ufficialmente che il vicario (o sostituto) di Cristo, sia il Papa. La dottrina ufficiale, al riguardo, afferma:

“ Il Papa, vescovo di Roma e successore di san Pietro, "è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli" [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]. "Infatti il romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente" [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]”

Il mondo attende con grande interesse chi sia e come agirà il “Vicario

di Cristo”: per questo è sommamente necessario che pure sappia chi sia veramente e come agisce il vero Vicario di Cristo, come pure quali siano le conseguenze spirituali disastrose del tentativo di sostituire a questa Persona divina un semplice uomo.

Il vero Vicario di Cristo

C'è una connessione diretta fra la redenzione in Cristo ed il ministero dello Spirito Santo: ecco perché è un errore madornale confondere l'opera dello Spirito Santo come Vicario di Cristo, con la posizione o l'opera di un qualsiasi uomo. Gesù Cristo era stato Maestro, Consigliere e Guida, così Egli invìa lo Spirito Santo come Suo sostituto, affinché così Egli possa dimorare con noi per sempre (Giovanni 14:16). Nella vita dei credenti, lo Spirito Santo esercita un'influenza piena, immediata ed universale, come la Scrittura insegna in modo così meraviglioso: “Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito” (2 Corinzi 3:17,18).

L'opera dello Spirito trasforma. Noi veniamo trasformati da un grado di grazia gloriosa ad un altro finché, per la stessa grazia, noi saremo perfetti un giorno con Lui nella gloria per sempre. I credenti, quindi, attribuiscono un grande valore al ministero pieno e completo dello Spirito Santo! Di fronte a queste meravigliose verità al riguardo del ruolo e ministero dello Spirito Santo di Gesù Cristo, è orribile sentire proclamare dal Vaticano:

“Il Papa "è per divina istituzione rivestito di un potere supremo, pieno, immediato e universale per il bene delle anime" [Conc. Ecum. Vat. II, Christus Dominus, 2]” .

Persuadere uomini e donne che il Signore Gesù Cristo abbia lasciato ad un uomo mortale d'essere Suo vicario sulla terra, pregiudica lo scopo stesso per il quale Gesù è venuto sulla terra.

La storia delle pretese d'essere Vicario di Cristo

Questa pretesa assurda e bizzarra giunse relativamente tardi nella storia del Papato. All'inizio, il Vescovo di Roma pretendeva essere il vicario di Cesare e dei suoi successori, legittimo erede dell'imperatore romano! La città che era stata la capitale dell'Impero romano, divenne, per il vescovo di Roma, il luogo dove esercitare la sua autorità assoluta. Gradualmente, altri vescovi e monarchi lo accettarono come successore di Cesare con lo stesso suo originale titolo, cioè “Pontefice massimo”. In seguito, i vescovi di Roma pretesero essere “Il vicario del principe degli apostoli” , cioè il “vicario di Pietro” . Poi, nella prima parte del quinto secolo, il vescovo Innocenzo I (401-417) insistette che Cristo aveva delegato la potestà suprema a Pietro, e lo aveva reso Vescovo di Roma.

In seguito a questo, egli sostenne che il Vescovo di Roma, come successore di Pietro, aveva titolo ad esercitare la potestà e le prerogative di Pietro. Bonifacio III, che divenne Vescovo di Roma nel 607, stabilì sé stesso come “Vescovo universale”, pretendendo, così, di essere vicario e signore di tutti gli altri vescovi. Non fu, però, che nell'ottavo secolo che si trovò il titolo particolare di “Vicario del Figlio di Dio” nel documento fraudolento chiamato “La Donazione di Costantino” Sebbene che questo documento si sia comprovato falso nel sedicesimo secolo, i vescovi di Roma, dall'ottavo secolo, usarono per sé stessi il titolo di “Vicario di Cristo”. Questo titolo è stata la pretesa suprema del Papa di avere una supremazia spirituale e temporale. Il gusto di un potere di carattere divino, che risuona in questo titolo, si comprovò irresistibile. Il “Vicario di Cristo” porta, infatti, chi lo possiede, a non riconoscere altra autorità al di sopra della propria. Considera sé stesso come Signore di tutti, e proclama con arroganza: “La prima Sede non può essere giudicata da nessuno” .

Il Vicario contraffatto di Cristo

La pretesa di Roma d'avere il Vicario di Cristo in terra, è così vasta e complicata, che un solo uomo non potrebbe esercitare “potestà suprema, piena, immediata ed universale”. Ecco il motivo per cui un uomo che sia investito d'un tale ufficio, per comandare ha bisogno di una vasta gerarchia. La piramide di potere che costituisce il suo ufficio di “Vicario di Cristo”, consiste di cardinali, patriarchi, arcivescovi,

metropoliti, arcivescovi coadiutori, vescovi diocesani, vescovi coadiutori, vicari episcopali, eparchi, vicari apostolici, prefetti apostolici, amministratori apostolici e vicari generali . . E quando il re che è a capo di tutta questa struttura gerarchica muore, l'ufficio continua, ma su base differente. Sotto le leggi attuali del Vaticano, alla morte del Papa, l'amministrazione passa ad un “Camerlengo”, cioè ad un cardinale incaricato dal Papa durante la sua vita per fare le sue veci dopo la sua morte. Il Codice di Diritto Canonico proibisce esplicitamente al Camerlengo di introdurre innovazione alcuna mentre governa la Chiesa mentre l'ufficio di Papa è vacante (Canone 335).

La natura fraudolenta della pretesa del Papa di essere il “Vicario di Cristo” è dimostrato dalle dottrine e dalle opere che manifesta. Il ruolo chiave del Vero Vicario di Cristo, è quello di glorificare Cristo: “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà” (Gv. 16:14). Mandare lo Spirito era in funzione della glorificazione di Cristo. Dio Padre glorifica Cristo Gesù in cielo, e lo Spirito Lo glorifica sulla terra. Il Signore Gesù promise agli apostoli: “Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità ” (Gv. 16.13). La verità di Dio è un tutto indissolubile, equilibrato ed armonioso. Nella Bibbia abbiamo “ogni verità” : è in questo che lo Spirito Santo davvero glorifica Gesù Cristo. Il contrasto è radicale per quanto riguarda il Papa. Egli afferma di possedere “autorità infallibile di insegnamento”. Tutto questo né glorifica Cristo, né onora lo Spirito della verità . Il Papa, inoltre, come “Vicario di Cristo” insegna dottrine come quella della “rigenerazione battesimale”, la quale avvilisce la gloria di Cristo .

Con crocifissi, rosari, e scapolari, il Vicario terreno pretende di fortificare uomini e donne contro gli assalti di Satana. Egli pure sostiene che le indulgenze possano abbreviare le sofferenze delle anime del Purgatorio. Presiedendo di fatto sulla più ricca istituzione finanziaria del mondo, egli mantiene e promuove voti di povertà. Egli difende i voti di celibato per i suoi preti, mentre, di fatto quest'obbligo promuove immoralità e corruzione morale. Con proclami della sua autorità egli può liberare uomini e donne dai voti matrimoniali, dichiarandoli nulli . Nessuno di questi atti glorifica Cristo Gesù, il Signore. Il maggior nemico di Cristo e del Suo Evangelo, però, non è il materialismo o la concupiscenza, ma l'arroganza spirituale e l'apostasia di quello stesso che pretende essere il Suo “Vicario”. La prima menzogna di Satana, “sarete come Dio” (Genesi 3:5),

raggiunge così il suo apice nella pretesa del Papa di essere “Vicario di Cristo”. Ecco allora che si realizzano letteralmente le parole di Paolo: “...colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio” (2 Tessalonicesi 2:4).

Un successore del “Vicario di Cristo” terreno

Quando un Papa muore, se ne elegge subito un altro. Per l'elezione di un Papa, una parte del Vaticano viene esclusa da qualsiasi contatto con l'esterno. L'accesso al Conclave, là dove si tiene l'elezione, lo si ottiene attraverso una porta chiusa a chiave dall'interno dal Cardinale Camerlengo, e dall'esterno da un altro ufficiale del Conclave. Vi sono delle aperture da cui si fa passare il cibo, controllate strettamente all'esterno ed all'interno. Ogni comunicazione con il mondo esterno è assolutamente proibita, pena la perdita dell'ufficio e la scomunica istantanea. Presentata al mondo è una riunione di Cardinali segregati e vestiti di scarlatto, con il compito di eleggere un nuovo “Vicario di Cristo”. Tradizionale è la ben nota “fumata” bianca o nera. La fumata bianca è il modo che è stato scelto per comunicare al mondo che è stato eletto un nuovo Papa. Proviene dalla Cappella Sistina, in Vaticano.

L'uomo della strada potrà anche deviare dall'insegnamento della sua chiesa al riguardo di questioni come la contraccezione, i rapporti sessuali fuori dal matrimonio, l'aborto, la confessione e l'obbligo di assistere alla Messa domenicale, ma, come cattolico, sembra non avere dubbio alcuno sul fatto di possedere un “Santo Padre”.

Il sito web del Vaticano si premura subito a mettere bene in chiaro, per non lasciarne dubbio alcuno, che: “Il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della massa dei fedeli” . Il Cattolico, quindi, è così tenuto in schiavitù ad un sistema dalla “certezza” di poter avere un “Santo Padre” e “Vicario di Cristo”. Tali affermazioni non sono altro che bestemmie di fronte all'unico santo Padre in cielo, e dell'unico Vicario di Cristo, lo Spirito Santo.

“Habemus papam”: abbiamo un Papa!

Sembra oggi che il mondo secolarizzato sia altrettanto interessato all'elezione di un nuovo papa di quanto lo siano i cattolici stessi. Un giornale assicura i suoi lettori che “Nessun altro avvenimento nella società umana può equipararsi ad un conclave papale quanto a tradizione, teatralità, cerimonie, pompa e significato ... Dopo quella che può sembrare un'attesa interminabile, il cardinale anziano appare sul balcone prospicente Piazza S. Pietro ed annuncia: “Habemus Papam”, “Abbiamo un Papa ” !

Ai cattolici ed al mondo si dice che essi possono godere di un padre spirituale che si prende cura di loro. Gesù Cristo parlava costantemente di Suo Padre. La parola “Padre” ricorre settanta volte sulle Sue labbra per indicare ai veri credenti che essi hanno un Padre, un Padre in cielo: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro” (Giovanni 20:17). L'Apostolo Paolo si esprime in termini chiari quando afferma: “voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!»” (Romani 8:15).

E' proprio perché i credenti hanno un Abbà Padre che ad essi è comandato di non chiamare alcuno sulla terra “Padre” in senso spirituale. Il signore Gesù ci comanda: “Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli” (Matteo 23:9). Il signore Gesù pregava il solo “Santo Padre” esistente: “Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi” (Giovanni 17:11). Il Signore Gesù usava l'appellativo usuale di “Padre”, ma ad esso aggiungeva “santo” per mettere in evidenza l'assoluta perfezione della natura del Padre.

Era un atteggiamento di adorazione così intimo, che un vero credente non può che usare le parole “Santo Padre” per Dio soltanto! Il Pontefice romano, non solo si arroga il titolo e la funzione di “Vicario di Cristo”, ma pure il titolo stesso di una Persona della Trinità, cioè “Padre santo”. Dobbiamo, quindi, porci la questione che lo stesso apostolo Giovanni si pose: “Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l'anticristo, che nega il Padre e il Figlio!” (1 Giovanni 2:22). Arrogando a sé questi titoli, il Papa solo dimostra che,

in un altro senso, egli è davvero il “Vicario di Cristo”, cioè l'Anticristo stesso, colui che vorrebbe sostituirsi al Signore Gesù Cristo!

Conclusione e appello

Oggi anche alcuni “evangelici”, pronti a compromettere la loro fede ed a mescolarla ecletticamente con concetti estranei, chiudono occhi ed orecchie rispetto al vero Vicario di Cristo, e stoltamente partecipano allo spirito gioioso che accompagna la fumata bianca che esce dal Vaticano. Ignorano del tutto le questioni: Chi stiamo onorando? Chi temiamo? Dio oppure l'uomo? Mentre il mondo, insieme ai falsi evangelici, si inchina in ammirazione ed attesa di fronte ad un nuovo Pontefice, faremmo bene a soffermarci per un attimo a considerare dove personalmente ci poniamo come credenti nell'unico Signore Gesù Cristo e nello Spirito Santo.

Presentata al mondo è la figura e la pretesa funzione del Papa. Colui che detiene queste prerogative afferma di essere mediatore fra Dio e l'uomo, e di avere in tasca le chiavi del Paradiso e dell'Inferno. La cosa più stupefacente è che quest'uomo voglia arrogarsi del titolo di “Vicario di Cristo”, aggiungendo alla sua posizione niente meno che l'infallibilità. Di sé stesso dice: “Il Sommo Pontefice, in forza del suo ufficio, gode dell'infallibilità nel magistero quando, come Pastore e Dottore supremo di tutti i fedeli, che ha il compito di confermare i suoi fratelli nella fede, con atto definitivo proclama da tenersi una dottrina sulla fede o sui costumi” , come pure: “Non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell'intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda” , L'arroganza che in questo manifestano i papi è intollerabile, e si accosta solo a colui che nella Scrittura dice: “Salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo ” (Isaia 14:14). Le parole incise nella mitra ufficiale dei Papa, sono “Vicarius Filii Dei”, cioè “Vicario del Figlio di Dio”. Dato che vi può essere un solo Vicario di Cristo che sia infinito, supremo, onnipotente e sufficiente a sé stesso, colui che sulla terra pretende di esserlo non può essere altro che l'esponente di un sistema apostata che sarà a suo tempo

giudicato e condannato da Dio senza riserve.

Gli alleati ecumenici di questo Vicario terreno, si moltiplicano come funghi, eppure non temiamo, perché sappiamo che “in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati” (Romani 8:37). La nostra vittoria è assicurata perché: “tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1 Giovanni 5:4). Ultimamente molti evangelici hanno firmato un documento dal titolo: “Evangelici e Cattolici Assieme”, ma si condannano da soli, perché la luce non può avere comunione con le tenebre. E' tempo, piuttosto, che i “Veri Evangelici Assieme nel Signore” si facciano sentire!

E' volontà di Dio che ogni vero credente: “combatta strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” (Giuda 3). Coloro che fra noi si attengono solo al Cristo ed alla Sua parola, e che sono salvati di fronte al Dio tre volte santo per sola grazia attraverso la sola fede, dando a Dio soltanto ogni onore e gloria, facciano sentire a viva voce la loro professione di fede. Al tempo di Elia era risuonato forte l'appello a prendere chiara posizione o per Dio oppure per Baal. Allo stesso modo, Giosuè aveva chiesto al popolo di Dio di decidersi finalmente se stare dalla parte degli dei di quelle terre oppure da quella del vero Dio d'Israele. Ai nostri giorni, molto più che nel tempo di Giosuè o di Elia, è urgente che noi si prenda seriamente il comando del nostro Signore di testimoniare quale sia la nostra posizione.

Prima e dopo un'elezione papale, il mondo guarda gli spettacoli televisivi ed ascolta i notiziari che parlano della figura del Papa, fra fanfare, cortei solenni e pompa. L'esposizione stessa realizzata dai media ottiene solo l'effetto di promuovere ulteriormente la gloria del cosiddetto Vicario terreno di Cristo.

Nel mezzo di tutto questo vi esorto solennemente a proclamare chiaramente quale sia la vostra posizione. Con poche frasi affermate quale sia la vostra personale fede nell'unico Signore Gesù Cristo e nell'unico Suo Vicario, il divino Spirito Santo, assieme alla vostra personale risoluzione di ubbidire al comando del Signore che dice: “Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere

strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” (Giuda 3).

Pubblicheremo nel nostro sito web, sotto il titolo “Veri Evangelici Assieme nel Signore” [“True Evangelicals Together in the Lord”] le affermazioni di fede che riceveremo da credenti di tutto il mondo. Oggi più che mai è tempo di impegnarci in modo chiaro e significativo verso Gesù Cristo ed il Suo Evangelo. Piuttosto che lamentarci degli accordi “ecumenici” che solo ingannano oggi molti credenti, perché non aggiungete la vostra personale firma ad un vero accordo in Cristo Gesù per essergli fedeli, nella Sua grazia e per la Sua gloria!

Inviate le vostre affermazioni di fede all'indirizzo di E-Mail: pcastellina@riforma.net

oppure spedite una lettera a: Richard Bennett, Berean Beacon, P.O. Box 192, Del Valle, TX 78617 USA.

Spazio Web: http://www.bereanbeacon.org/languages/italian.htm

L'autore autorizza a copiare questo articolo se lo si fa nella sua interezza e senza apportarvi cambiamenti. Si autorizza pure a ripubblicare questo articolo nella sua interezza su Internet.

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1. [Nuovo] Catechismo della Chiesa Cattolica, http://www.christusrex.org/www1/catechism/CCC1-it.html , § 882.

2. Catechismo, § 937, in: http://www.christusrex.org/www1/catechism/CCC1-it.html .

3. “Vicarius principis apostolorum”, titolo ufficiale in latino.

4. La Scrittura non offre evidenza alcuna che Pietro sia mai stato a Roma. Il suo ministero, al contrario, pare essere stato l'Asia. In ogni caso questa è una lunga polemica.

5. “Vicarius Filii Dei”, titolo ufficiale in latino.

6. L'espressione “Donazione di Costantino” fa riferimento alla pretesa cessione, a papa Silvestro I, di Roma, dell'Italia e delle province occidentali, effettuata dall'imperatore Costantino , dopo la vittoria sui rivali Massenzio e Licinio, contestualmente all'emanazione dell'editto di Milano - con il quale si concedeva libertà di culto ai cristiani - e al trasferimento a Bisanzio della capitale dell'impero. La donazione, a lungo addotta dal papato a fondamento della legittimità del proprio primato politico, sarebbe stata attestata da un documento del 313 d.C. che, tuttavia, nel 1440 l'umanista Lorenzo Valla (1405-57) dimostrò falso. Essa dice: "In considerazione del fatto che il nostro potere imperiale è terreno, noi decretiamo che si debba venerare ed onorare la nostra santissima Chiesa Romana e che il Sacro Vescovado del santo Pietro debba essere gloriosamente esaltato sopra il nostro Impero e trono terreno. Il vescovo di Roma deve regnare sopra le quattro principali sedi, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e Gerusalemme, e sopra tutte le chiese di Dio nel mondo.... Finalmente noi diamo a Silvestro, Papa universale, il nostro palazzo e tutte le provincie, palazzi e distretti della città di Roma e dell'Italia e delle regioni occidentali." Vedi: http://www.capurromrc.it/papato/papato4.html.

7. Code of Canon Law , Latin-English ed. (Wash. DC: Canon Law Society of America, 1983), Canon 1404. All canons are taken from this volume unless otherwise stated.

8. Per maggiori dettagli vedasi il Codice di Diritto Canonico, in http://www.intratext.com/IXT/IT A0276/_INDEX.HTM

9. Il Codice di Diritto Caninico afferma: “Il Sommo Pontefice, in forza del suo ufficio, gode dell'infallibilità nel magistero quando, come Pastore e Dottore supremo di tutti i fedeli, che ha il compito di confermare i suoi fratelli nella fede, con atto definitivo proclama da tenersi una dottrina sulla fede o sui costumi” (Canone 749); http://www.intratext.com/IXT/IT A0276/_P2G.HTM.

10. “Il battesimo, porta dei sacramenti, necessario di fatto o almeno nel desiderio per la salvezza, mediante il quale gli uomini vengono liberati dai peccati, sono rigenerati come figli di Dio e, configurati a Cristo con un carattere indelebile, vengono incorporati alla Chiesa, è

validamente conferito soltanto mediante il lavacro di acqua vera e con la forma verbale stabilita” Can. 849;
http://www.intratext.com/IXT/IT A0276/_P2R.HTM.

11. “Dopo che la sentenza che dichiarò la nullità del matrimonio in primo grado fu confermata in grado di appello con un decreto o con una seconda sentenza, coloro, il cui matrimonio fu dichiarato nullo, possono contrarre nuove nozze, non appena il decreto o la nuova sentenza siano stati loro notificati, a meno che non lo proibisca un divieto apposto alla sentenza stessa o al decreto oppure stabilito dall'Ordinario del luogo” Can. 1684,

http://www.intratext.com/IXT/IT A0276/_P6K.HTM. 12. http://www.vatican.va/holy_father/index_it.htm.

13. La frase latina completa è: “Annuntio vobis gaudium magnum. Habemus Papam”, “Vi annuncio una grande gioia: Abbiamo un Papa”.

14. Canone 749.

15. Canone 752.

16. Apocalisse 18:8 “Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata”.